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Tell me Why: storia del matrimonio
Piccolo viaggio nel matrimonio, dall'antico Egitto ai giorni nostri.
Matrimonio: come e quando?
Come e quando sia stato celebrato il primo matrimonio nella storia non si saprà probabilmente mai, quello che è certo è che già presso gli antichi Egizi ne esistesse una regolamentazione, tra l'altro di estrema modernità rispetto ai diritti della donna all'interno della coppia. Anche il concetto di "fidanzamento" come momento di conoscenza reciproca prima del matrimonio apparve per la prima volta nella civiltà egizia.
Da quel momento il matrimonio divenne un'istituzione a cui ogni civiltà si dovette rapportare fondendo aspetti legali e religiosi, pubblici e privati. Come nell'antica Grecia, dove il matrimonio avveniva attraverso un contratto tra il padre della sposa e lo sposo, contratto che però assumeva validità solo se i due sposi davano inizio alla convivenza. A suggellare il tutto una grande festa, per confermare davanti alla comunità il consenso del padre della sposa al matrimonio.
Fu con gli ordinamenti dell'antica Roma che la famiglia divenne per la prima volta soggetto giuridico, legalizzato attraverso il rito pubblico. L'abito nuziale era molto semplice, spesso preparato dalla sposa stessa in lana bianca, legato però con un complicato nodo, studiato appositamente per mettere alla prova la pazienza dello sposo nella prima notte di nozze. Importantissimo era il velo, color arancio, che rappresentava l'impegno della sposa nel matrimonio per tutta la vita.
Una curiosità: il diritto romano obbligava alla monogamia mentre ammetteva la prostituzione, il concubinato, il sesso extraconiugale, il sesso omosessuale e il sesso con gli schiavi....altro che ventesimo secolo!
La cristianizzazione dell'impero romano e le successive invasioni barbariche modificarono tali pratiche. Il modello "un uomo-una donna" per il matrimonio cristiano fu difeso da Sant'Agostino con la sua lettera Il buono del matrimonio. Nel 534 l'imperatore romano Giustiniano condannò il sesso al di fuori dei confini matrimoniali ed il suo codice fu la base della giurisprudenza europea per un millennio. Il matrimonio divenne una cerimonia privata, che si svolgeva al domicilio della futura sposa, e consisteva in un mutuo contratto, scritto e firmato. Veniva sancito dalla reciproca promessa verbale della coppia che sarebbero stati sposati l'un l'altra; la presenza di un sacerdote o di altri testimoni non era richiesta se le circostanze la impedivano. Questa promessa era conosciuta come il "verbum". In seguito, con il declino dell'impero romano, l'abitudine di firmare uno scritto scomparve progressivamente, lasciando il posto a numerosi abusi: solo dei testimoni (della cerimonia o della vita coniugale), ormai, potevano giustificare l'esistenza dell'unione.
Con il Concilio Lateranense IV nel 1215, la Chiesa cattolica regolamentò ufficialmente il matrimonio per la prima volta proclamandolo sacramento e rendendolo indissolubile anche agli effetti civili. Per evitare i matrimoni clandestini venne imposto l'uso delle pubblicazioni e venne introdotta nel rito la dichiarazione del consenso libero e pubblico degli sposi espressa a viva voce in un luogo aperto. Fu proprio alle regole poste dal Concilio che guardarono anche i Sans Culottes per l'istituzione del matrimonio civile, a seguito della rivoluzione francese.
Eccezion fatta per le famiglie di sangue blu, fino agli inizi dell'Ottocento il matrimonio viene festeggiato nella semplicità: per l'occasione la sposa indossa il suo abito migliore, che spesso coincide con quello usato nei funerali o per la messa festiva e quindi è nero o in tinte scure. Anche le spose appartenenti alle famiglie più abbienti scelgono abiti colorati e sfarzosi per il grande giorno, con una particolare predilezione per il colore blu, simbolo di purezza. L'abito bianco era riservato alle regine francesi, ma in occasione dei funerali!
Nel 1840 la Regina del Regno Unito Vittoria sposa il Principe Alberto di Sassonia e da quel giorno il matrimonio si veste di bianco: prima di lei già la regina di Scozia Maria Stuarda nel 1558 aveva osato l'abito bianco, ma le vicende successive avevano rafforzato l'idea che fosse di male augurio e non fosse il caso di ripetere tale scelta! Lo status ed il carisma della Regina Vittoria fanno sì che tutte le giovani donne, in particolare di Inghilterra e Stati Uniti, si innamorassero dello stile della neo-sposa e desiderassero un abito bianco anche per il proprio matrimonio. La seconda parte del XIX secolo vede anche lo sviluppo dei "professionisti del matrimonio". Se fino a pochi decenni prima il matrimonio veniva festeggiato nelle case e i preparativi curati dalle donne vicine alla sposa, ora le cerimonie si spostano nelle chiese e permettono il coinvolgimento di un più alto numero di invitati e, di conseguenza, richiedono una più attenta coreografia. Torta, fiori, partecipazioni, ma soprattutto: l'abito.
Dal XX secolo sono gli Stati Uniti a dettare le nuove tendenze anche nell'ambito del matrimonio. A partire dagli anni '20 e '30 iI supporto di professionisti esterni per il matrimonio è ormai un fenomeno affermato, ma è con il dopoguerra e la diffusione dei reportage dei matrimoni a 5 stelle che il White Wedding diventa il sogno delle giovani di tutto il mondo, anche se forse un sogno un pò stereotipato. Saranno gli anni '70, sulla scia della rivoluzione sociale dei Sixties a rimettere in gioco tutti gli standard nella rinnovata voglia di diversità e unicità: le cerimonie escono dalle chiese e nascono i destination wedding.
A riportare le giovani spose nuovamente verso la tradizione arriva nel 1981 il matrimonio da favola tra la Principessa Diana di Galles ed il Principe Carlo. I decenni successivi, fino ai nostri giorni, vedono un oscillare costante tra la voglia di distinguersi facendo qualcosa di unico e nuovo e l'amore per la tradizione, il desiderio di essere principessa per un giorno.
Nonostante la convivenza, anche con figli, non sia più un tabù nella nostra società ed il matrimonio abbia in parte perso il carattere contrattuale delle epoche passate, rimane un momento della vita unico che trova il suo senso oggi nella condivisione del progetto di vita della coppia con gli invitati che gli sposi decidono di coinvolgere, siano essi pochissimi intimi o migliaia di persone. Ecco allora che il matrimonio rimane un rito di passaggio, oggi non dovuto ma meravigliosamente voluto.
wnm
18 gennaio 2021
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Con oltre 400 matrimoni organizzati, Mara è Wedding Planner da 13 anni e fianco a fianco con partners e professionisti innamorati del proprio lavoro: l’idea creativa, il budget, il progetto, dettagli, precisione, affidabilità.